Silvio Forever |
Esempio? Stasera ape antecinema, 20 persone, gruppi diversi a chiacchierare. Monotema: il ritorno di Berlusconi. Ci ha già fregato di nuovo.
Non importa che i nodi del dibattito politico-economico siano altri, la crisi mondiale peggiore a memoria d'uomo, la pressione fiscale al suo limite fisiologico, l'azzeramento dei consumi interni, la disoccupazione crescente, il grippaggio della circolazione monetaria, il rischio dell'Eurocrack che ci porterebbe a scenari impensabili. No, il monotema-Silvio avanza di nuovo, e il circo mediatico-politico è pronto a ripartire con squilli di tromba e rulli di tamburo a parlare delle sue cene, dei suoi mille processi, del conflitto d'interessi, del divorzio dalla moglie, delle ville, delle sue promesse elettorali e della paventata alleanza con la nuova Lega di Maroni: si fa, non si fa, chissà...
Nelle sue molte vite Silvio Forever non si è mai limitato, come tutti noi, ad essere attore in un teatro con una compagnia intorno e un copione scritto da un drammaturgo. La sua grandezza consiste nel trasformarsi in demiurgo della sua stessa rappresentazione, in genio dell'autonarrazione che mette in ombra ogni altro tema, ogni altra discussione. Il Paese come un'eterna nave da crociera dove lui intrattiene i crocieristi cantando e suonando, con un'abilità fascinatoria senza eguali. Parlando alla pancia più che alla testa, il pifferaio magico è sempre riuscito ad affascinare e ipnotizzare le masse con la sua straordinaria potenza semplificatoria e rassicurativa. Vedremo se anche questa volta riuscirà a parlare (perfettamente autoconvinto e in buona fede) di ristoranti pieni e weekend iperprenotati, in un personale Truman Show nel quale per vent'anni, a favore o contro, ha coinvolto un intero popolo.
Qui, sulla possibilità che Berlusconi torni a imbambolarci tutti nel videogame Silvio sì/Silvio no oppure venga ridimensionato da un elettorato concentrato sui problemi gravi e concreti e le soluzioni spendibili, si gioca non una chance ma La chance di crescita e maturazione di un Paese cattolico, di lontana matrice rurale, amante dello status quo, della pasta al pomodoro e della mamma. E' l'ultimo treno, se lo perdiamo non ne passeranno altri.
con silvio mai dire "acta est fabula"...poi son cavoli nostri :)
RispondiEliminadopo un anno e mezzo di (imposto)governo Monti, l'innovazione della politica italiana si espliciterà nel duello Berlusconi-Bersani. Oltre che inquietante è profondamente deludente. E' proprio vero, l'Italia è un Paese cattolico (!), di lontana matrice rurale, amante dello status quo, della pasta al pomodoro e della mamma. Forse allora l'Italia se lo merita il duello Berlusconi-Bersani. Si salvi chi può.
RispondiEliminac'è qualcosa di nuovo nell'aria, anzi di antico... :)
RispondiEliminaIo voglio ben sperare che il popolo italiano, dopo i vari bunga-bunga e vane promesse, non si lasci imbambolare un'ennesima volta da questo ex venditore di aspirapolveri. laimpertinente http://laimpertinente.wordpress.com/
RispondiEliminacolpa della Fornero... gli ha spostato in là l'età pensionabile e questo non si leva ancora dai maroni... propongo uno scalone unico per lui... quello da cui qualcuno lo farà volare giù
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