sabato 27 ottobre 2012

√ L'ultima parola: giovani, lavoro e complotti planetari

Potenza del blog: il mio post sulla gioventù choosy I giovani ciusi della forarina piagnens, oltre agli strali dei giovani indivanados, suscita l'interesse della redazione dell'Anteprima web de L'ultima parola, il talk show del venerdì sera su Rai 2 condotto da Gianluigi Paragone. Giulia Cazzaniga, conduttrice dell'Anteprima, nella seconda parte del video (da min. 32:45) mi mette a confronto con un gruppo di giovani alle prese con il problema del lavoro. Tra qualche inevitabile scintitlla su una cosa siamo tutti d'accordo: i giovani il lavoro se lo devono cercare, e duramente anche, dato che nessuno gli fa sconti e li agevola in questa congiuntura di crisi generale. La prima parte del video (fino a min. 32:45) è dedicata invece all'intervista con Daniel Estulin, ex KGB russo autore de Il Club Bilderberg sul complotto demoplutomassonico per il dominio del mondo: tesi eretiche ma, proprio in quanto tali, stimolanti (mai dire mai...). La sera, in trasmissione, Gianluigi Paragone mi dà la parola per un "tuit vocale" su web, politica, libertà d'espressione e legge bavaglio: clicca qui, il mio intervento al min. 1:03:50

venerdì 26 ottobre 2012

√ I giovani ciusi della fornarina piagnens

La leggendaria Elsa Fornero (photo: Onda Anomala)
Ci risiamo: la stagionata madamin del governo, detta la fornarina piagnens, la Elsa Fornero insomma, è ricascata in una delle sue memorabili gaffes alla gianduja. Vittima del demone della generalizzazione (la sua bestia nera), ha in sostanza detto al popolo dei ggiovani di essere meno choosy, ossia iperselettivi e schizzinosi nella scelta del primo impiego: ragazzi e ragazze, mettete un piede nel mondo del lavoro (è il suggerimento della zia/prof d'Italia) e poi una volta dentro vi guarderete intorno per un posto eventualmente migliore.

Ebbene qui lo debbo confessare: a me Frau Professor Elsa (non fa molto Anni Trenta?)  piace. Lo so che legioni di bimbominkia e indivanados da tastiera mi odieranno, ma io apprezzo le sue idee, non sempre e non tutte ovviamente, anche se deploro il suo stile comunicativo da maestrina dalla penna rossa del libro Cuore. Quel che dice, ella lo dice quasi sempre male, in modo saccente, con l'eterno ditino indice alzato, indulgendo ad un maternalismo agée che sfocia poi nel patetismo piagnone (ricordate la leggendaria frignatina alla conferenza stampa governativa del "sangue sudore e lacrime"?).

Ma torniamo a bomba: sui giovani schizzinosi la Fornero non ha mica tutti i torti. Chiaro che la sua generalizzazione ex cathedra ("...come dico sempre ai miei studenti") fa imbufalire quelle legioni di ragazzi e ragazze che si son rimboccati le maniche accettando il primo posto disponibile pur di lavorare. Ma altrettanto chiaro che altro era il bersaglio fornarinesco, ossia i figli di papà incalliti che, forti del sostegno coccoloso di mammà, preferiscono cazzeggiare tra smartphone, tv e divano piuttosto che buttarsi in strada alla ricerca di un lavoro. 

Ancor più insidiosa la variante degli aristocratici intellettuali, quelli del "voglio un posto di lavoro adeguato ai miei studi": e no cari, il diritto al lavoro della Costituzione non è il diritto "al lavoro che dico io", fatevene una ragione...e poi non è più divertente laurearsi che so in filosofia come bagaglio personale e poi buttarsi a suonare i campanelli per un'agenzia immobiliare? Poi da cosa nasce cosa no? (così un esempio a caso...)

A madama Elsa regalo uno slogan a gratis (visto che con la comunicazione non ci azzecca...), valido per giovani, mediani e anziani:


CHOOSE NOT TO BE CHOOSY


Ma vale prima di tutto per lei, qualcuno le metta uno specchio davanti alla faccia :)


lunedì 22 ottobre 2012

√ #province, in arrivo la rivoluzione del campanile?

la nuova italia con le province paciugate
nell'italietta del campanile, l'accorpamento delle province pare argomento in grado di suscitare passioni e proteste, quasi più della crisi economica e della totale assenza di proposta politica che caratterizza la fase storica. 

l'accorpamento delle province in effetti è un atto contra naturam nell'italia dei mille comuni, delle rivalità storiche, le faide medievali, le battaglie dimenticate coi fiumi di sangue che ancora oscuramente ci dividono in una miriade di città stato simbolicamennte l'un contro l'altra armata. pisa e livorno, per dirne una, non si uniranno mai nella provincia di pisorno...

meglio, molto meglio sarebbe stato prendere il toro per le corna e abolire tout court tutte le province intese come ente amministrativo, lasciando le configurazioni attuali dei territori provinciali e attribuendo le funzioni delle province amministrative alle regioni e ai comuni. 

viva il parroco! un campanile ci salverà?

sabato 20 ottobre 2012

√ #ultimaparola: #promesse della #politica, chi si fida più?

il crollo di fiducia degli italiani verso la casta politica è verticale: dopo 60 anni di parole in libertà e promesse da marinaio che ci hanno portato sull'orlo della bancarotta i cittadini sono scorati e diffidenti. il popolo, anche sul web, si rifugia nell'eterno umorismo barzellettiere italico ("la fedeltà dei politici? ti amo, ma vado anche con le altre"). in questo sfacelo etico generale, a chi ci taccia di antipolitica rispondiamo con la lucida confessione di renata polverini (esperta nel ramo politica&promesse): "la vera antipolitica siamo noi politici". i cittadini in realtà vorrebbero affidarsi ad amministratori, parlamentari e governanti onesti e preparati, alla peggio ci basterebbe qualche volonteroso che non pratichi il gioco delle tre carte. diciamo una cosa populista e da bar, sì sì: vogliamo il ricambio della classe politica e la rottamazione della casta del malaffare. un colpo di reni ci salverà? ne parlo con la twitter-gang dell'anteprima de l'ultima parola, il talk show del venerdì sera su rai2.

lunedì 15 ottobre 2012

√ #ultimaparola: #tuttiacasa, ma fate presto!

#tuttiacasa, #tuttiacasa! slitta di ora in ora il piano inclinato sotto i piedi del governatore della lombardia, il celeste e talentuoso roberto formigoni ora in disgrazia, mentre un manipolo di bloggerz e incalliti tuittattori si riunisce negli studi dell'anteprima web de l'ultima parola, il talk show non allineato del venerdì sera su rai2. unanime il responso: il sistema politico è irriformabile, macché trasparenza, chi ci crede più a questi, bisogna affamare la bestia e azzerare il finanziamento pubblico ai partiti bocciato dal referfendum popolare e reintrodotto dalla casta politica (pro domo sua) sotto le mentite spoglie di "rimborso elettorale". una ramazza ci salverà? in attesa dell'agognata e improbabile autoriforma della politica (ma fan prima i maya...), al tavolo del dibattito dell'ultima parola anch'io tuitto e dico la mia...

lunedì 8 ottobre 2012

√ Stanotte ho sognato Giuliano #Ferrara

L'Elefantino, logo autoironico di Giuliano Ferrara
Stanotte ho sognato Giuliano Ferrara, non me lo sarei mai aspettato ma è successo. Premetto che seguo e apprezzo il controverso Elefantino (sulla carta e in tv) dai tempi dell'università. A volte non son d'accordo con lui (tutta la parabola berlusconiana del Ferrara mi lascia tiepido) e a volte invece sì, e proprio nelle sue campagne di principio perse in partenza: ma non è questo il tema. Lo considero un geniale erede del giornalismo di militanza politica (che è politica, non giornalismo) in cui eccelse, con altre idee e temi storici, il cav. Benito Mussolini.

Premesso quindi che non ho né amore né odio per il Ferrara (casomai stima intellettuale), e che non capisco come mai mi abbia visitato oniricamente, ecco il sogno nudo e crudo. Vi giuro che non invento né infioretto.

Siamo in una palazzina Novecento in una città indefinita, una grande città, grigia, più Milano che Roma. In casa c'è gente e di là c'è Giuliano Ferrara: so che è lui, anche se non lo vedrò mai per tutto il sogno. Non è casa nostra ma da qualche parte c'è anche mia moglie; io mi sono appartato in una specie di salottino o boudoir coi giornali sul tavolo (mi succede ai ricevimenti mondani, dopo un po' mi stufo e cerco qualcosa da leggere).

Davanti a me la prima pagina de Il Foglio, con l'editoriale del direttore, e di là lo stesso Giuliano Ferrara che comincia ad alzare la voce e a parlare come da solo, lo sento attraverso la porta chiusa del boudoir. Alzo lo sguardo all'editoriale di spalla in prima, non lo leggo parola per parola ma ad sensum, è una specie di addio alla carta stampata. Dice che nel momento della difficoltà l'unico a tendergli la mano è stato Bobo Craxi, che gli ha offerto di dirigere un quotidiano online sulla piattaforma Virgilio. "A Bobo ho insegnato a scrivere le "h" con la stanghetta da piccolo", ricordo la frase-madre dell'editoriale.

Intanto Ferrara nel salotto principale parla a voce sempre più alta e scomposta, non capisco le parole ma il tono sì, mi preoccupo, dov'è mia moglie tra l'altro...ma essendo un sogno non mi alzo, non muovo un dito e resto preda del fato come nella tragedia greca. Alla fine un boato, trambusto, rumor di passi, voci concitate. Devo alzarmi e andare di là. Entro in soggiorno e trovo la portafinestra spalancata e gente sul balcone che guarda giù: mi affaccio anch'io, non vedo lui ma i sanitari e i rianimatori nel fossatello a filo strada pieno di felci e rampicanti (quello dove si affacciano le bocche di lupo delle cantine), i curiosi già sul marciapiede. C'è anche Anselma Dell'Olio con il cane. Ma dov'è la mia, di moglie? Ah eccola (non era lei il tema ma evidentemente l'inconscio la usa per drammatizzare).

Alla fine arrivano i barellieri, ricordo atletici e nerboruti, e portano d'urgenza l'enorme mole (che intravedo ma non vedo distintamente) in ospedale, scivolando a fatica lungo il marciapiede. 

Mi sveglio, preoccupato, e corro ad aprire l'Ansa sul portatile: ah meno male!

Morale: ci sono tutti i temi a me cari. Un controverso grande uomo che si chiama Giuliano, 
la politica con il suo infinito travaglio, il crollo della seconda repubblica di conio silviano, l'imminente fine della stampa di carta (retaggio novecentesco) soppiantata dal web, la grandezza scespiriana della caduta più che dell'ascesa...

Si dice che sogni come questi allunghino la vita del sognato (e speriamo anche del sognante): long live Giuliano Ferrara! [e i Giuliani in genere]

* e per sdrammatizzare, ecco l'immenso Ferrara in versione rapper: "Cavaliere, tienimi da conto Monti"

sabato 6 ottobre 2012

√ L'ultima parola: la misura è colma #ultimaparola #olivati

Ospite all'Anteprima web de L'ultima parola del 5 ottobre, il talk show non allineato del venerdì sera su Rai2, parlo di impresa con un gruppo di giovani blogger e coraggiosi pionieri delle mitiche Srl semplificate con 1 Euro di capitale sociale, della fatica di avere credito e dell'incapacità strutturale delle banche italiane di finanziare idee, progetti imprenditoriali e business plan: da noi contano esclusivamente le fideiussioni personali o dei parenti chieste dalle banche a garanzia del credito, e per soprammercato non esiste venture capital. Nondimeno l'impresa oggi per molti giovani è l'unico sbocco occupazionale, quindi ben venga chi getta il cuore oltre l'ostacolo e "ce prova".

Nella puntata de L'ultima parola, la sera stessa, dico la mia sulla favoletta che ci vogliono ammannire i nostri politici: il sistema è marcio (ma lo dice la magistratura con l'ultimo eclatante arresto di Fiorito/Er Batman, la politica se ne accorge sempre dopo le manette), fidatevi di noi che mo' lo ripuliamo e riformiamo dall'interno... (il mio telegrafico intervento al min. 47,50) http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c245b79b-d448-4857-914a-5b9c6f8cccf5.html#p=0