lunedì 30 luglio 2012

√ Al bar dell'uomo qualunque


Edward Hopper, Nighthawks (1942)

questo è un post da bar. siete tutti avvertiti e non lamentatevi poi. al bar siamo un po' stufi, tutti, di farci prendere per i fondelli dalla stampa e la tv (e ora pure dal web e dai social). 


siamo stanchi delle voci allarmistiche, fallisce l'italia, si sbriciola l'europa, fine dei soldi, moriremo tutti, ci mancano solo i cosacchi che abbevereranno i cavalli alle fontane di piazza san pietro e poi abbiam fatto il pieno. siamo stufi di quelli che prima ce la contavano splendida con l'euro di qua di sa di là, e ora vaneggiano di tornare a stampare le lire in cantina. 


siamo nauseati dal teatrino della politica (frase di silvio) e dal tentativo della casta di fregarci ancora una volta, litigandosi la legge elettorale per non farne niente e lasciare il sistema com'è. siamo stufi del birignao dei professori ma ancor più ci spaventa il ritorno di quelli di prima, i politici di professione che han cannato tutto e ora si lamentano dei professori che gli han cavato le castagne dal fuoco. 


vorremmo la rivoluzione, o quanto meno un ecumenico calcio nel sedere che ci liberasse finalmente dai cretini, magna magna e lenoni, ma al tempo stesso sappiamo che il tumulto è la culla della dittatura e ci spaventa scendere in piazza.


abbiamo sempre lavorato mediamente bene, con impegno e guadagnandoci onestamene il pane, e ora ci troviamo in un labirinto kafkiano in cui qualsiasi cosa non funziona più, il cavallo non beve, hai voglia a cambiargli l'acqua e dargli lo zuccherino, non beve più, e noi abbiamo paura.


abbiamo paura che il nostro mondo crolli, di perdere il posto di lavoro o il business, di non riuscire a pagare il mutuo o l'asilo ai bambini o l'università ai nostri ragazzi. il pavimento ci si sta sfilando di sotto i piedi e ci vediamo cadere al rallentatore, come in un vecchio film di peckinpah.


per questo non compriamo più nulla, del resto abbiamo la pancetta da smaltire e gli armadi sono pieni, e così facendo mandiamo ancor più in tilt l'economia, in un circolo vizioso dove stagnazione chiama stagnazione. per ripartire ci vorrebbe l'ideona, ma la lampadina non si accende per nessuno, non per i professori di roma e nemmeno per noi, figuriamoci.


tornano i vecchi beni rifugio, torna l'oro dei nonni, torna l'eterno mattone oggi molto più abbordabile di ieri, una casa per la famiglia e magari un paio di appartamentini da dare in affitto e farci la pensione che l'inps chissà ce la darà davvero, quando sarà arrivato il nostro turno (appunto ma quando? mica lo sappiamo).


volevate il lieto fine, il colpo di pollice, la trovata risolutiva? cavoli anche noi, ma il bar chiude, gli sgabelli già rovesciati sui tavoli mentre il barman spazza, abbassa le luci e cerca di sbatterci fuori.


che dire? una certezza l'abbiamo: una zingara ci ha detto "un giorno morirai", la vita è un sogno e nulla è reale, qualcuno di noi, si dice, a 16 anni ha persino dormito una notte sul cemento di victoria station, a londra, e ora è qui, vivo vegeto e col conto corrente.


domani è un altro giorno: qualcosa ci inventeremo. mollare, mai: show must go on, e il meglio ha da venire. chi crede dica una preghiera, che male non fa. ci son passati i nonni, ci son passati i padri, alla guerra noi ci illudevamo di non arrivare mai. ma alla fine ce l'han fatta loro, e noi ce la faremo pure. la guerra, come è cominciata, prima o poi finisce.


usciamo dal bar e torniamo a casa dalla moglie, l'unica che creda in noi per davvero, l'unica che ci porteremmo in capo al mondo, l'unica per cui potremmo morire o uccidere per difenderla. e speriamo, almeno stanotte, di non russare.

9 commenti:

  1. in altri tempi,in altri paesi queste parole avrebbe fatto insorgere le genti.
    Complimenti !!!!

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  2. grz! il boston tea party era a boston, e poi a noi piace il caffè :)

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  3. Ogni parola di lode a quanto tu hai scritto e descritto mono sarebbe all'altezza! Sintetizzo! Complimenti!

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  4. Ogni parola di lode a quanto tu hai scritto e descritto mono sarebbe all'altezza! Sintetizzo! Complimenti!

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  5. Al di là della certezza (unica) della zingara, io non sarei così ottimista della situazione.. Forse la gente non compra, non solo per paura, ma semplicemente perché non ne ha le possibilità e non parlo solo di mattoni ma di acquisti piu' spiccioli... Bisognerebbe forse ripensare il nostro stile di vita, cogliere la crisi come un'opportunità ma non è una cosa facile e non lo è alla portata di tutti. Besos

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  6. bravo Giuliano sei sempre uno dei migliori in assoluto Ada

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