lunedì 20 agosto 2012

√ Della doppia preferenza di genere

Photo: Pdbrugherio
perché sono contrario alla doppia preferenza di genere, cioè all'obbligo di indicare per ogni lista o partito candidati maschi e femmine, lasciando poi all'elettore la scelta di quale votare, uno o due, ma se ne vota due devono essere di sesso diverso? premesso che tutto è opinabile, e io non sono tra quelli che han la verità in tasca ma tengo un dubbio nel taschino, ho moltissime perplessità. quindi diciamo che anche questo post non è che un pensierino della sera, anzi un discorso da bar, e proseguiamo con qualche punto o spunto di riflessione senza pretese, in generale e senza riferirsi ai tecnicismi di questo o quel disegno di legge. mi riferisco quindi alle elezioni e alla politica in generale, e ai vari organi rappresentativi, locali e nazionali.

1) la suggestione biblica: maschio e femmina li creò. la DPG mi pare basarsi su un'ideologia di separazione tra i generi, maschi di qua femmine di là, due tribù dalla difficile convivenza cui spetterebbe di diritto paritetica presenza negli organi politici rappresentativi. la mia posizione invece è che esista la specie umana con i suoi generi sessuali, certo, ma dove il genere è un predicato accidentale dell'esser-uomo. in soldoni: mi interessa che mi rappresentino e mi governino esseri umani "fit for office", che siano maschi o femmine è accidentale e secondario. come nella pubblicità progresso, non me ne può fregar di meno se il chirurgo è uomo, donna o magari gay, basta che operi bene.

2) proprio per questo, contesto alla radice qualsiasi "affirmative action" su qualsivoglia predicato accidentale dell'esser-uomo: sesso, età, razza, religione, titolo di studio, censo ecc. 
il politico deve essere una persona che si fa strada per il suo valore, le sue capacità, anche la sua durezza il suo cinismo ecc., senza discriminazioni ma anche senza corsie preferenziali. se si vogliono far esprimere due preferenze sulla scheda, ben venga, ma non capisco perché i candidati preferibili debbano essere di sesso diverso: perché non due uomini o due donne, se quello fosse per avventura il ticket migliore? perché scaricare un uomo o un donna potenzialmente candidabile al fine di questo meccanico dualismo sessuale delle candidature?

3) altro pericoloso corollario: il rischio del voto sessista, con gli elettori che preferiscono l'uomo e le elettrici la donna, e qui torniamo al punto 1) con le due tribù, per cui ribadisco che a mio parere il politico eletto rappresenta tutto il corpo elettorale e non un gruppo, un censo, un sesso, un colore della pelle ecc.

4) sono contrario alle corsie preferenziali e credo nel darwinismo anche in politica: i migliori si facciano strada, anzi le migliori, senza aiutini ma con la forza delle loro proposte. la thatcher, la clinton, golda meyr, rosy bindi o la santanchè non hanno avuto bisogno della doppia preferenza. servono donne con le palle che si fan candidare per il loro valore e non candidature contingentate.

5) se non ora, quando? la politica sta attraversando una crisi profondissima e i partiti sono a caccia di volti nuovi, di rappresentanti della società civile con la faccia pulita e la capa fresca per indurre gli elettori a non lasciare in bianco la scheda o andare direttamente al mare. questo è il vostro kairòs, il momento propizio, donne in gamba orsù fatevi sotto, senza attendere escamotage matematici che vi aiutino a farvi candidare. il parlamento dei "nominati" ha deluso e voi volete l'aiutino? suvvia...

6) ci sono poche donne in politica, lamentano le nuove suffragettes della doppia preferenza: ma siamo convinti che la discriminazione maschilista sia l'unica spiegazione? sicuri sicuri che alle donne piaccia tanto la politica? la politica è guerra, e alle donne la guerra non piace, si sa. la politica è sangue e mmerda come diceva rino formica, e le donne non amano in genere questi materiali. la politica non è uno sport da signorine ma da donne con molti attributi, non ultima la bellicosità: pensate alle signore della politica che ho citato sopra. si attacca, si viene attaccati, insultati, manca poco menati, si fan tutte le ore, sempre in mezzo al casino sociale (se no che politica è?), si vive nell'ansia e nello stress, in un mondo dorato e prestigioso ma in fondo in fondo un girone dantesco, dove non a caso si dice molti per reazione bevano, o tirino, o sregolazzino di qua e di là...mica a tutte piace un mondo così. se elette a roma le signore lasciano la famiglia con tutti gli annessi e connessi, cosa pesante e destabilizzante anche per gli uomini (infatti paion tutti leggermente sciroccati), ancor più per le donne, e qui è inutile far finta che le differenze di genere, in merito alla vita familiare e alla cura dei figli, non esistano: sono le donne per prime a ricordarlo. 

7) quindi una donna per fare politica deve crederci veramente, fare la sua scelta e prendere tutti gli avversari, interni ed esterni, a calci bassi, cosa che peraltro fanno anche i politici maschi da sempre. non ha senso il contingentamento sessista delle candidature: se una donna vuole, scalcia per emergere proprio come fanno gli uomini (anzi si sa che le donne sono di molto più cattive quando ci si mettono): e qui torniamo alla selezione naturale della specie applicata alla politica.

e con questo post ci siamo giuocati per sempre la simpatia femminile...chapeau :)

14 commenti:

  1. La verità è che più che portare le donne in politica è necessario portarci il "femminino" e tutti i suoi valori intrinsechi. Solo così si potrebbe veramente aggiungere qualcosa alla politica. Per limitarsi ad entrare in politica con regole scritte da maschi e maschiliste non resta alle donne che "sottomettersi" a biechi protezionismi di genere (quasi fossimo dei panda in via d'estinzione) scimmiottando l'uomo e la sua politica macista dei colpi bassi, dei viscidi stratagemmi per mantenere il potere! E' vero dici bene, le guerre non ci piacciono, ci piace dare la vita non toglierla, ci piace la pulizia, la trasparenza, ma questi valori riusciamo meglio a trasmetterli nella società, a casa nelle nostre famiglie, nelle nostre imprese di lavoro. Fino ad oggi per far parte della politica abbiamo dovuto nascondere ora la nostra femminilità mortificandola in abiti spenti, quasi che la beltà femminile distogliesse l'attenzione dalle idee che vorremmo introdurvi, ora esibendola sfacciatamente e volgarmente, facendo venire fuori un'immagine della donna inappropriata e funzionale proprio alla sessualità maschile, vanificando persino l'importante attività politica delle donne negli anni '70. Io credo che per dare un contributo importante, non dobbiamo compiacere la politica maschile o adattarci ad essa diventando a nostra volta "donne con le palle", non dobbiamo mostrare i muscoli, la forza ce l'abbiamo nel cervello e nel cuore, siamo energia creativa, perché adattarci pur di esserci? ...anche questo è maschile! Imponiamo invece il "femminino" che da sempre ha dato la vita e quindi può certamente esaltare le "risorse umane" maschili o femminili che siano! Ketty Increta

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  2. grazie ketty per il bellissimo contributo! convengo sul genio femminino come valore aggiunto della politica, temo tuttavia che alla fine, in politica che è fatalmente polemica, qualche calcione (metaforico eh) si debba prenderlo e darlo... :)

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  3. Già! Ma finché ci limitiamo a questo gioco, portiamo a casa solo qualche medaglia vinta nel catch! Piuttosto di rotolarci insieme nel fango è meglio stravolgerla la politica, aggiungendo qualcosa anzichè depredare quel poco che c'è rimasto!
    Ketty Increta

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  4. Ottimo Giuliano!
    Concordo con Ketty che sia uno spreco avere donne in politica che giocano a fare gli uomini.
    Le donne dovrebbero occuparsi della cosa pubblica esattamente come si occupano d'altro, a modo loro. Questo sarebbe costruttivo.
    Onestamente, di "donne con le palle" faccio volentieri a meno.
    Da anni comunque ritengo che siano le donne per prime a non votarsi, probabilmente perché non si sentono rappresentate da quei maschi in gonnella che vengono candidati?
    Chissà...
    Max Podestà

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  5. ok, ho capito. cercasi donna combat ma femminina che ci salvi la politica ma senza quote rosa. coraggio fanciulle, sappiamo che per una donna non esistono imprese impossibili :)

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  6. il dibattito prosegue furiosamente su twitter anzi twitlonger, treatro delle verbose pasionarie, titolo: olivati vs le suffragettes ^_^ http://www.twitlonger.com/show/iv8hb9

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  7. Io sottoscrivo quanto scritto da Olivati. Non si devono "imporre" quote rosa devono imporsi donne che hanno capacità e passione politica. Il "femminino"? D'accordo, ma viviamo in un mondo che richiede buona dose di pelo sullo stomaco. Altroché!!
    Golda Meyer lo disse chiaro: sono donna, madre, piango ma devo mandare i miei stessi figli alla guerra. Era donna ma prima ancora primo ministro in anni difficilissimi.E chiaro disse come fosse duro essere una madre in politica, durissimo.
    Pugno di ferro a volte indispensabile, altro che calci e basta.
    Se non si è ipocriti questo è: se vuoi accedere alla politica devi sudarlo, che tu sia uomo o donna. Niente artifizi o scorciatoie solo fatica ed impegno.
    Allora si che ci si "abituerà" a votare donne consapevolmente e volontariamente scelte. E sempre più entreranno, x selezione e x loro "destrezza", non per mero "genere" nell'agone politico.
    E poi, io donna non vorrei mai essere "eletta" x effetto quote rosa. Ma questo è solo un mio pensiero.
    Fuori tema. Luvi 1904

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  8. In linea generale sono contraria al "protettorato di genere", dalle quote rosa alla doppia preferenza di genere, condivido che chi è meritevole debba essere eletto a prescindere dal sesso e da altre sue caratteristiche (come l'avvenenza ad esempio. Osservando però la politica odierna dominata da uomini (spero proprio non dai migliori visti i risultati) è evidente che un cambiamento nella selezione della classe politica sia doveroso e auspicabile. Cosi come un maggiore impegno delle donne che portano più concretezza. Non so se la doppia preferenza di genere sia la risposta, ma vista la situazione, tanto vale tentare.

    Barbara Angelino

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    1. grazie barbara per il tuo punto di vista. la politica è l'ambito dell'opinabile e nessuno ha la verità in tasca, io che sono un semplice blogger men che meno.

      guardando tante donne di incerto curriculum paracadutate in parlamento (tipo la corrente delle "amazzoni di silvio", e non mi riferisco alla santanchè ma a personagge politicamente imbarazzanti), non vedo molta concretezza da parte loro, al massimo sfoderar di unghia laccata a sostegno del lider maximo: insomma la versione fashion delle virago guardie del corpo della buonanima di gheddafi (dette appunto "amazzoni").

      detto il mio disincanto, spero ovviamente tu abbia ragione e di essere smentito dai fatti, con una nuova leva di donne valide amministratrici elette grazie alla doppia pereferenza di genere. ma son sincero: se ciò accadrà non le apprezzerò in quanto donne ma in quanto capaci.

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    2. Perfettamente d'accordo sulle amazzoni di Berlusconi che però tecnicamente non ha votato nessuno, visto che (con il famigerato porcellum) le liste sono bloccate. E quando parlavo della concretezza delle massaie (termine saltato) non intendevo certo riferirmi a loro, ma piuttosto alla sapienza delle nonne che portavano avanti famiglie numerose con salari da fame, mentre gli uomini "giocavano" alla guerra. E naturalmente da ammirare in quanto grandi persone non donne.

      Barbara Angelino

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    3. sulla concretezza delle massaie quoto in toto. e per restare in tema massaie, piuttosto che il porcellum meglio tornare al mattarellum :)

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  9. piccolo videino da me postato sul tema: http://youtu.be/T7e6dj9R03Y

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