giovedì 30 gennaio 2014

Il decreto #Bankitalia? Una stampante per fregare l'#euro e i suoi trattati

La Banca d'Italia
Photo: WIkipedia
La rivalutazione delle quote Bankitalia che tanto ha inzibarrito i grillini in realtà (se la capissero) doverebbe piacergli un casino, a loro che son sovranisti anti euro per il ritorno alla lira stampa-stampa e al gettone telefonico.

Il meccanismo del decreto Bankitalia è una simil-stampante per fregare i trattati euro! Infatti con la rivalutazione a bilancio delle quote Bankitalia detenute dalle banche private (le ex "banche di interesse nazionale"), queste devono pagare le tasse sulla plusvalenza. Ma come faranno? Elementary, Watson:  rivendendo alla stessa Bankitalia le quote rivalutate eccedenti il 3% del capitale (tetto massimo stabilito dal decreto).

Quindi i soldini delle tasse che le banche devono pagare allo Stato ce li mette la stessa banca centrale italiana, ricomprando le sue quote dalle banche! E che soldi sono? Qualcuno parla delle riserve derivanti dal mitico signoraggio bancario (che finalmente vien buono). In altre parole, l'intera operazione è un colossale escamotage per far sì che Bankitalia immetta, indirettamente (attraverso un buy-back) ma concretamente, liquidità nelle casse piangenti dello Stato. Capito la stampante smart? Evidentemente nell'Euro si può stare in maniera creativa, anche un po' all'italiana...

Oops...ma non si doveva dire?!? ^_^

3 commenti:

  1. La Banca d'Italia hai detto tu che usa le riserve (da signoraggio o no non importa) per ricomprarsi le quote.
    Il governo ha detto che Bankitalia viene ricapitalizzata.
    Quando si ricapitalizza una azienda, i soci devono tirare fuori i soldini.
    Qui le banche non tirano fuori assolutamente nulla. Sono puri movimenti contabili. Dei soldi non si vede neppure l'ombra. Gli unici soldi che compaiono per incanto sono quelli dei cittadini italiani (in teoria) con cui Bankitalia si ricompra le quote.
    Quindi l'operazione è questa :
    1) Le banche rivalutano le quote non tirando fuori nulla
    2) Sulle plusvalenze pagano le imposte allo stato, ma troveranno il modo di compensarle per cui lo stato non incasserà nulla.
    3) La banca d'Italia gli ricompra le quote a nuovo valore TIRANDO FUORI I SOLDI.
    Il punto è questo. I soldi della banca d'Italia di chi sono e da dove vengono.
    In ogni caso le banche pagano le imposte in percentuale e incassano il pieno delle quote rivendendole a bankitalia stessa.
    Nelle casse di Banca Intesa e Unicredit rimarrà qualche miliardo di Euro che ha sborsato Bankitalia.
    Il problema ora è questo. Di chi sono questi soldi?

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    1. Dal mio insegnante privato di ragioneria, l'ottimo @matmaz, apprendo che gli aumenti di capitale si fanno anche con le riserve. Ti ringrazio perché mi dai modo di integrare il post. Le finalità del decreto Bankitalia sembrano essere due: salva-banche + stampante. Del resto le banche ci ricattano tenendo in ostaggio i nostri soldi, e se non vengono salvata dalla mano pubblica (nazionale o europea) l'alternativa è Cipro...

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  2. È una rivalutazione di vecchia data, non ci rimettiamo nulla anzi evitiamo forse di pagare altre tasse ma dimostra un sistema europa fallace un'economia basata solo sulla finanza è vuota di significato, astratta e basta

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