lunedì 3 dicembre 2012

√ del #complotto delle #primarie

Ma ce la staran contando giusta? (photo: Asca)
nel turbinio delle primarie di centrosinistra, mentre twitter more solito ribolliva di commenti, imprecazioni ed esortazioni a mal fare, nella mia timeline s'affaccia iersera una tesi rivoluzionaria per spiegare la dinamica di queste prime vere elezioni primarie in casa PD. la teoria del complotto (pron. #gombloddoh) è come sempre suggestiva, e ve la riporto.

renzi ha dietro qualcuno, un grande vecchio che lo muove. silvio berlusconi via giorgio gori, direte voi...no! siete ingenui! il grande vecchio che manovra il putto fiorentino è (tenetevi forte)...è...è lui, il pigi bersani!!! ma che ci stai a prendere in giro? diranno i realsocialisti tra di voi. a parte che la teoria non è mia ma del "popolo della rete", non è affatto cabarettistica.

chiediamoci sempre (da buoni complottardi): cui prodi? e vediamo la situazione di partenza ante primarie. abbiamo un partito pachidermico, il PD, il dinosauro rosso che ha mangiato il fianco sinistro della balena bianca, un partito che ha il fascino mediatiico e il sex appeal di una carota lessa servita alla mensa della casa del popolo di roccacannuccia di sotto. il segretario bersani è sotto l'ala tutelare del mentore d'alema, burattinaio occulto del partito e del suo eterno fallimento. dal di fuori il fenomeno beppe grillo minaccia tutte le forze politiche, a partire da quelle più vetere e reftattarie al cambiamento (quindi PD in testa), conquistando a mani basse l'elettorato giovanile e la marea montante degli incazzati in genere.

ora che accade con le primarie? come per magia, ancor prima della competizione l'impresentabile (per bersani) compagno d'alema viene rottamato, dopo un goffo tentativo di autocandidarsi ad una ricandidatura in parlamento. le primarie, grazie a renzi e al suo camper dotato di ubiquità spaziotemporale e onnipresenza tuittera, riavvicinano il popolo della rete e i ggiovani ad un partito considerato quasi infamante dai 35 anni in giù. il dibattito televisivo all'americana tra i magnifici 5 delle primarie innesca un volano mediatico delirante, per cui ogni giorno a colazione pranzo e cena ti trovi uno del PD in televisione (su tutti i canali) che te la conta su di politica. addirittura gli orfani di silvio, la borghesia illuminata e il capitale finanziario (brivido d'affascinato orrore) corrono alle cene elettorali di renzi e poi a firmare il manifesto degli elettori di centrosinistra (che non sono mai stati) pur di votare il sindaco di firenze alle primarie.

insomma fuochi d'artificio, enorme grancassa mediatica per un partito apparatchik sin'allora grigerrimo, ampliamento della base elettorale, toppa alla falla di drenaggio dell'elettorato giovanile verso il movimento 5 stelle..e soprattutto un' immensa botta di vita e iniezione collettiva di automotivazionalità, che è l'ingrediente principe di tutte le campagne elttorali, come quella che ci attende in primavera (cioè domani).

ora la domanda sorge spontanea: non è che ci han presi tutti quanti per i fondelli, ed era tutta una messinscena? chi è un po' scafato politicamente sa anche che è ingenuo ipotizzare un conclave segreto tra renzi e bersani, incappucciati a mezzanotte nella cripta di un'abbazia diroccata dei colli piacentini, per un patto da scrivere col sangue al posto dell'inchiostro (dite la verità che lo scenario stile assassin's creed vi piaceva)...in politica moltissimi accordi sono taciti accordi, ovvero convergenze parallele d'interessi. non c'è bisogno di parlare, basta fare, ed ecco i famosi affari conclusi per facta concludentia...

che dire? sarà ciò che accadrà da ora alle prossime elezioni a falsificare o puntellare la conspiracy theory. certo se alla fine, come qualcuno ha ipotizzaro a caldo, i dioscuri del PD si accordassero per una spartizione di poltrone, a pierluigi il governo e al matteino il partito, qualche dubbio verrebbe anche al meno cospirazionista dei miei 25 lettori...

come diceva quello: ai postumi l'ardua sentenza.




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