sabato 3 novembre 2012

√ L'Eco di #Bergamo dà il colpo di grazia ai giovani ciusi (#choosy)


o voi giovani ciusi che schifate i mac-job, in quanto plurilaureati e meritevoli di un posto alla vs altezza, magari garantito dallo stato che ha tanto investito nella vs formazione d'eccellenza: primo, leggete qua sotto; secondo, in miniera! LOL

«Saper fare tutto»
Così nei multisala
i giovani fan carriera

Dalla maschera al barista, fino alle biglietterie
Riuscire ad adattarsi nei vari ruoli è il segreto
che ha permesso a molti di crescere in Uci

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  • L'Eco di Bergamo Sabato 03 Novembre 2012
  • ECONOMIA,
  • pagina 12
Francesco Lamberini
Come i fast food e la grande distribuzione, fino a qualche anno fa anche i cinema multisala, fenomeno relativamente giovane in Italia, erano considerato dai giovani una sorta di «primo addestramento» per poi spiccare il volo verso altri lidi lavorativi. Una sorta di «palestra» dove fare esperienze in attesa di completare gli studi e intraprendere la professione da loro scelta per vocazione.
Ma con il passare degli anni in molti, complice anche la crisi, hanno scoperto che anche una carriera interna oggi può diventare strategica. Merito anche di una formazione che tende ad essere il più avvolgente possibile, con la possibilità in pochi mesi di imparare a fare molte cose e tutte diverse, per poi scegliere la propria strada. È una realtà che alla Uci Cinamas di Curno conoscono ormai da tempo, come conferma Sonia Fois, direttore marketing Uci Italia: «l'avvicendamento dei nostri dipendenti non ha subito variazioni di grande rilievo in questi anni» e aggiunge: «Chi sceglie di continuare questo lavoro lo fa a volte a seguito di una scelta professionale mirata».
Curno, scelta non casuale
La location Curno – spiegano alla Uci – è stata scelta nel 1999 «in modo tutt'altro che casuale. Si è voluto privilegiare quest'area a ridosso di Bergamo perché in tal modo il cinema sarebbe sorto proprio di fronte ad uno dei centro commerciali fra i più importanti d'Italia, in una zona ad alta densità demografica e con una popolazione dal reddito medio-alto».
Stare a contatto con il pubblico, lavorare in un ambiente giovane sono alcune delle peculiarità che inducono molti giovani a rivolgersi al mondo delle multisale, specie se devono arrotondare in attesa di laurearsi. Ma a volte questo mestiere continua anche dopo, con la possibilità di far carriera all'interno del gruppo.
«Il personale del cinema – spiega Sonia Fois – è composto da tre manager, un direttore e due vicedirettori, che gestiscono la struttura, e da uno staff di persone il cui numero varia sensibilmente a seconda del periodo: in caso di uscita di film importanti viene pianificata una cospicua immissione di personale a tempo determinato. Il range oscilla comunque dai 30 ai circa 50 dipendenti. I compiti affidati al personale spaziano dalla maschera alla copertura delle postazioni in biglietteria e al bar».
Ma è l'aspetto formativo che si differenzia molto da altre esperienze: «Sul fronte della formazione – precisa il direttore marketing – ci ispiriamo alla formula "training on the job", che in pratica consente a ogni dipendente di essere all'altezza di ricoprire tutte le postazioni, per poter operare al meglio e riuscire a dare un adeguato servizio alla clientela, anche nei momenti di maggiore affluenza».
L'età media dei dipendenti non è però composta solo da giovanissimi, anzi oscilla attorno ai trent'anni: significa che c'è chi ormai, anche dopo il corso di studi, ha fatto una scelta ben precisa. Interessante anche la spartizione del lavoro a livello di sessi, che a differenza di altre «palestre del lavoro», in questo caso praticamente si equivale: «In termini percentuali possiamo dire che il 51% degli occupati sono uomini e il 49% donne – precisa Fois –. Lavoriamo principalmente con personale part-time, che opera tipicamente nella fascia serale e nei weekend, e quindi é un lavoro che si adatta perfettamente alle disponibilità di tempo degli studenti universitari, ma non solo».
Impegnati fino a tarda sera
La vita di un cinema, festivi a parte, è molto sbilanciata verso una fascia serale-notturna, ma il personale «mostra buona adattabilità: è impegnato su vari turni, finalizzati a coprire l'orario che va dall'apertura, ovvero le 17 in settimana, le 14 al sabato e le 11 alla domenica, alla chiusura, che avviene alle 3,30 di notte al sabato e all'1,30 negli altri giorni».
In un momento di crisi economica come quello attuale, c'è piuttosto da chiedersi se la gente è ancora disposta a spendere dei soldi per andare al cinema. «Al pubblico – conclude Sonia Fois – continua a piacere il cinema, in particolare quando c'è il giusto prodotto da andare a vedere. Stiamo valutando l'opportunità di dotare una delle 9 sale di Curno di nuove e più avanzate tecnologie audio-video. L'investimento si aggirerà intorno ai 300-400 mila euro»

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