venerdì 8 marzo 2013

#elezioni e #governo: noi non siamo normali

siamo messi bene. in un paese normale, dopo un risultato elettorale come il nostro il partito di destra si mette d'accordo con quello di sinistra e si fa una grande coalizione. sopratutto se tutti insieme si è ratificato il trattato europeo del fiscal compact, che priva di senso la distinzione tra destra e sinistra in un'ordalia di tagli e tasse per i prossimi 20 anni. e ancor più se oggi serve fare fronte comune per rimodulare i trattati europei.

ma noi non siamo un paese normale.

da noi il partito di destra è un partito azienda usato dal suo proprietario come scudo verso i suoi personali guai giudiziari. dall'altra parte il partito di sinistra ha fatto tutta la campagna elettorale con un motto demenziale, "smacchiare il giaguaro", che adesso rende difficile spiegare ai suoi elettori che bisogna diventare l'amico del giaguaro.

il terzo partito emerso dalle urne, il Movimento 5 Stelle di Grillo e Casaleggio, non ha invece alcuna intenzione di sporcarsi le mani a governare. preferisce logorare le altre forze politiche in una lunga guerra di posizione, volta al superamento della forma partito novecentesca e all'instaurazione di una fantomatica democrazia diretta (anticostituzionale e oggettivamente eversiva) web 2.0.

purtroppo Bersani non ha capito. non ha capito la natura dadaista del movimento di Grillo e Casaleggio e non ha capito che vogliono prenderlo in giro per gettarlo nel ridicolo. non avendo capito si rende ridicolo da solo senza bisogno che ci pensino altri.

a questo punto se il partito di destra e quello di sinistra non vogliono mettersi d'accordo è meglio tornare subito alle urne. subito, prima cioè che Grillo guadagni nuovi consensi e anzi approfittando dell'intrinseca debolezza del suo esercito parlamentare, molto simile all'armata Brancaleone. per avere chance di successo il partito di destra e quello di sinistra dovranno rinnovarsi e presentare idee e facce nuove: e qui grillo sarà servito eccome, non si butta via niente...

non c'è tempo da perdere. ogni giorno che passa l'Italia si avvicina al baratro della Grecia. se vogliamo veramente rinegoziare i Trattati europei c'è bisogno di un governo forte e di un interlocutore affidabile, dotato di una robusta base parlamentare.

l'alternativa è uno splendido suicidio del sistema paese, che aprirebbe a scenari imprevedibili e - il ciel non voglia - forse financo novecenteschi.

4 commenti:

  1. Dobbiamo continuare a governare con gli inciuci? Con il massimo dei compromessi per tirare avanti?

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  2. Condivido, ahimè amaramente, in toto il pensiero esposto.
    Evidente è anche la totale indifferenza, o peggio, verso i "cittadini"
    di questo "anomalo" Paese. Ed è la cosa che ancor più m'indigna.

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  3. da che mondo è mondo, per lorsignori il popolo è carne da cannone...

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