sabato 16 marzo 2013

#Grillo e l'ultimo treno della politica

il grillo in agguato [photo: 123RF]
forse persino Bersani ha ormai capito che con Grillo e il Movimento 5 Stelle è impossibile fare alleanze. la finalità dichiarata dei Penta Stelluti è il superamento della democrazia parlamentare e il rifiuto dei partiti. a questo punto qualsiasi dialogo sembra controproducente e suicida.

ma cosa ci insegna la lezione di Grillo, o meglio del suo straordinario successo elettorale? ci insegna semplicemente che la gente è arcistufa di come i partiti hanno finora interpretato la politica, e ha inviato a lorsignori un potentissimo segnale di volontà di cambiamento. Grillo ha raccolto consensi persino tra quegli imprenditori che oggi invocano che si faccia un governo alla svelta e che l'Italia non vada a carte quarantotto. una parte di elettorato scontento che contraddice se stesso ma non va lasciato inascoltato.

in che cosa il movimento di Grillo può essere rivoluzionario davvero? nel convincere i partiti tradizionali come Pd e Pdl ad un radicale cambio di passo. nel Pd urge un passaggio di mano a Renzi, che porterebbe l'elettorato postcomunista ad allargarsi a fasce liberali e liberiste sottraendo voti sia alla base Pdl scontenta di Silvio sia allo stesso Grillo, e determinando così una mutazione del DNA del Partito Democratico in una vera forza liberal.

anche il Pdl non può aggrapparsi in eterno alla gigantografia di Berlusconi-Silviocè, anche perché  (Dio non voglia, ma) non foss'altro per ragioni anagrafiche prima poi il leader maximo sarà costretto a passare la mano. da partito azienda il Pdl sarà costretto diventare un vero partito di centro destra, pena il suo dissolvimento.

a questo punto forse non saremo mai un paese normale, ma potremmo diventare un pochino meno anormali. e soprattutto questo rinnovamento sarebbe la base per quella colossale operazione di pulizia e smagrimento della politica da tutti auspicata.

questo è l'ultimo treno per il rinnovamento pacifico della politica, treno passato il quale tutto è possibile e si aprono scenari a dir poco inquietanti. Grillo non sarà mai il capotreno come lui forse spererebbe, ma con il suo spauracchio che terrorizza i partiti tradizionali potrebbe essere, senza volerlo, un utilissimo capostazione che fischia la partenza del convoglio. chi si è laureato in Alabama chiama questa cosa eterogenesi dei fini.

il treno sta passando, è l'ultimo, non ne arriveranno altri: o i politici nostrani lo prendono al volo, oppure che Dio abbia pietà della nostra anima.

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