sabato 26 gennaio 2013
√ #ultimaparola: la guerra delle brigate #inps
riuscirò a prendere la pensione? chiedono oggi i 20-30-40 enni (e non solo), in una guerra non dichiarata tra chi la pensione la sta ricevendo e chi gliela paga versando i contributi inps, ma non sa cosa succederà quando verrà il suo turno di andare in pensione. all'anteprima web de "l'ultimaparola". il talk show politico del venerdì sera su rai2, ce ne parla il prof. beppe scienza, matematico finanziario esperto in materia previdenziale (che ci illustra pure il famoso nuovo redditometro). io gli faccio un paio di domande e lui dà le risposte più sorprendenti: ad esempio sostiene che il TFR sia il miglior investimento per il lavoratore...oddio ma con quel che ci sta facendo vedere il mondo banco-finanziario è poi così sorprendente? :)
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mercoledì 23 gennaio 2013
√ dell'influenza della #tv su #politica ed #elezioni
Il totem della Videocrazia - Photo: Ebay |
Stalin chiedeva provocatoriamente "Quante divisioni ha il Papa?", oggi vi chiedo, ingenuamente, "Quanti voti sposta la tv?"
Dopo un attimo di silenzio gli esperti di televisione hanno dato tre risposte che giudico complementari ed illuminanti.
Riscassi ha descritto la capacità di stare in video come condizione necessaria (seppur non sufficiente) per fare politica oggi, citando a mo' di controesempio terribili gaffes televisive che hanno affossato per sempre la carriera di qualche plitico anticatodico. Esempio principe la Moratti col suo j'accuse televisivo a Pisapia, poi rivelatosi totalmente infondato, che le ha dato il colpo di grazia. Se sei un politico in tv ci devi saper stare, in quanto da un lato la televisione è la nuova agorà, dall'altro la politica stessa ha mutuato il linguaggio e i tempi televisivi.
Paragone ha ridimensionato l'influenza politica della tv, che gonfia la notorietà all'istante ma poi si rivela un boomerang, allorquando l'elettore realizza che il politico parla e si presenta bene, ma quelle promesse non mantenute...e quel che ha combinato in passato...ed ecco che la curva da ascensionale si plafona per poi cominciare a scendere (e dato che gran parte degli elettori decidono chi votare all'ultimo momento, infiammare gli animi all'inizio della campagna elettorale rischia di non essere risolutivo). Video come boomerang? Lo stesso Berlusconi grazie al presenzialismo televisivo sta scongelando il suo elettorato storico, forse più che guadagnare nuovi consensi.
Martini invece si è dimostrato il più convinto sostenitore dell'equazione politica = televisione: Berlusconi homo televivus per antonomasia, Grillo che più fugge le tv più la tv lo insegue (mossa da vera primadonna), lo stesso PD figlio dell'operazione di svecchiamento postcomunista partorito dal think-tank televisivo della Rai3 di Guglielmi (per non parlare di Crozza e della sua operazione-simpatia sul vecchio Pierluigi)...insomma video e politica convertuntur, punto e stop.
La mia opinione ingenua? Han ragione entrambi ambetre: senza tv la politica non esiste, tuttavia la politica non si limita al medium televisivo, dal quale pure ha mutuato tutto, parole, presenza scenica, ritmi, sincope del contraddittorio sloganistico. La tv ha infatti in grembo l'anti-tv del popolo che alla fine vuole fatti-non-parole, e oggi si riversa sui social networks riempiendo di frizzi lazzi e contumelie il politicante televisionato, come una volta lanciava commenti salaci al bar davanti al tubo catodico acceso. Guardando la tv fingiamo di lasciarci ipnotizzare, insomma, ma poi presentiamo il conto ai signori politici: oggi si dice fact checking, e vale sia per le cose dette che per le promesse fatte.
Il politico che resta perimetrato nei format del piccolo schermo non va molto lontano, come ci insegna il wonder-tv-boy Matteo Renzi: doveva fare chissà che ed è finito stratrombato dal vecchio e obsoleto Bersani, uno che in tv non ci sa stare manco tanto bene.
Martini invece si è dimostrato il più convinto sostenitore dell'equazione politica = televisione: Berlusconi homo televivus per antonomasia, Grillo che più fugge le tv più la tv lo insegue (mossa da vera primadonna), lo stesso PD figlio dell'operazione di svecchiamento postcomunista partorito dal think-tank televisivo della Rai3 di Guglielmi (per non parlare di Crozza e della sua operazione-simpatia sul vecchio Pierluigi)...insomma video e politica convertuntur, punto e stop.
La mia opinione ingenua? Han ragione entrambi ambetre: senza tv la politica non esiste, tuttavia la politica non si limita al medium televisivo, dal quale pure ha mutuato tutto, parole, presenza scenica, ritmi, sincope del contraddittorio sloganistico. La tv ha infatti in grembo l'anti-tv del popolo che alla fine vuole fatti-non-parole, e oggi si riversa sui social networks riempiendo di frizzi lazzi e contumelie il politicante televisionato, come una volta lanciava commenti salaci al bar davanti al tubo catodico acceso. Guardando la tv fingiamo di lasciarci ipnotizzare, insomma, ma poi presentiamo il conto ai signori politici: oggi si dice fact checking, e vale sia per le cose dette che per le promesse fatte.
Il politico che resta perimetrato nei format del piccolo schermo non va molto lontano, come ci insegna il wonder-tv-boy Matteo Renzi: doveva fare chissà che ed è finito stratrombato dal vecchio e obsoleto Bersani, uno che in tv non ci sa stare manco tanto bene.
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domenica 20 gennaio 2013
√ #europa e #pdl, relazione complicata?
in studio a "l'ultima parola", il talk show politico del venerdì sera su rai2 condotto a gianluigi paragone, faccio una domanda (min. 00.37.22) all'eurodeputato pidiellino lara comi. l'unione europea si occupa ormai di tutto, dalle leggi quadro che vengono convertite negli ordinamenti giuridici degli stati membri (in italia l'85% della produzione legislativa è targata UE) alle norme di standardizzazione per beni merci e servizi a marchio CE o EN, alle raccomandazioni della banca centrale europea che governa più dei governi, al fiscal compact che ha già tracciato la politica economica degli stati UE per i prossimi 20 anni.
è un dato di fatto, e non è detto sia un male, soprattutto nel nostro incasinato belpaese: ma allora come si fa a stare saldamente dentro l'unione europea, e contemporaneamente a (fingere di) prenderne le distanze in modo teatrale e (assai spesso) superficiale? ecco una domanda per il pdl, con buona pace di una vera europeista come l'on. comi: non a caso la pattuglia degli europarlamentari berluscones, salvo un paio di fedelissime ad personam, ha molto patito le ultime uscite autarchiche e antieuropeiste del cavaliere...
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sabato 19 gennaio 2013
√ torment #imu a #ultimaparola: dalla tassa al manicomio
chiamato a "l'ultima parola anteprima web" a parlare di imu come "massimo esperto cosmico", il vostro @olivati spiega come da una normale tassa sulla proprietà immobiliare si è passati all'isteria collettiva...ah, l'italian style (intervista di giulia cazzaniga a giuliano olivati da min. 21.50)
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giovedì 17 gennaio 2013
√ dell'ossessione sull' #imu e la fiscalità #immobiliare
IMU: tassa che esiste in tutto il mondo
IMU prima casa: economicamente ininfluente sul mercato immobiliare sul piano oggettivo, si presta purtroppo a deformazioni isteriche della realtà da parte dei politici e strumentalizzazioni elettorali con conseguente turbativa di mercato
IMU non-1a casa: eccessivamente alta, da rimodulare per alleggerire immobili di impresa e immobili dati in locazione
IMU va versata ai comuni come bacino di finanziamento delle autonomie locali: taxation with representation
effetto psicologico IMU su immobiliare: ultima goccia che fa traboccare il vaso
3 cause:
- terrorismo psicologico x ragioni politiche (partiti) e di audience (media)
- oscurità del calcolo che spaventa
- incertezza sulle aliquote che si è concesso ai comuni di deliberare tardivamente (solo col saldo si è saputo l’ammontare dell’imposta)
problemi di sperequazione sulla base imponibile: si risolvono con riforma rendite catastali, da compensare con abbassaamento aliquote per mantenere invarianza di gettito ed evitare aumento di pressione fiscale
lunedì 14 gennaio 2013
#elezioni: ecco l' #antipolitikon
Parlamento italiano in seduta a camere riunite Photo: Wikipedia |
Vengono chiamati allora quelli che potremmo considerare «astrologi di partito» detti anche «esperti» o «competenti»; sono in maggioranza vecchi parlamentari rotti a tutte le esperienze politiche, essi cominciano così a ricordare casi simili, in cui il popolo, stufo, perse definitivamente la pazienza, e suggerendo vecchie soluzioni, formano «commissioni», tengono d'occhio le reazioni del popolo leggono i giornali e fiutano l'umore della nazione per sapere cosa voglia mai quest'ultima e di cosa abbia paura. Vengono analizzati minuziosamente tutti i ceti sociali e raggruppamenti professionali; di cui vengono studiati anche i desideri più riposti.
Queste commissioni si riuniscono e rivedono i programmi creandone di nuovi, e, ciò facendo, detti uomini mutano le proprie convinzioni politiche con la naturalezza di un soldato che cambi la propria camicia pullulante di pidocchi. In questi nuovi programmi ciascuno ha la sua parte. Il contadino si vede offerta la protezione dell'agricoltura, l'industriale quella dei propri prodotti, viene altresì assícurata al consumatore la difesa degli acquisti e gli insegnanti fruiscono di aumenti di stipendio, mentre i funzionari vedranno aumentare le proprie pensioni. Lo stato penserà ai bisogni degli orfani e delle vedove, saranno ribassate le tariffe sui trasporti e favoriti i commerci, e per finire le tasse, se non abolite, saranno almeno ridotte. Capita spesso che un certo strato sociale venga dimenticato o che non si soddisfi una generale esigenza del popolo: allora viene inserito a forza nei programmi tutto quanto possa ancora trovarvi posto, nella speranza così di soddisfare in qualche modo quell'esercito di piccolo-borghesi e mogli rispettive.
Così agguerriti, fidando nel buon Dio e nella inattaccabile idiozia dell'elettorato si dà inizio alla lotta per la «riforma» (così viene chiamata) dello Stato. Trascorso il giorno delle elezioni e terminato l'ultimo comizio dei parlamentari del quinquennio, allo scopo di passare dall'addormentamento delle masse ai loro più elevati ed allegri compiti, queste
commissioni si sciolgono, e la battaglia per le nuove condizioni assomiglia alla lotta per la conquista del pane quotidiano, che i deputati chiamano «indennità parlamentare».
Tutte le mattine, il rappresentante del popolo arriva sino alla sede del Parlamento; se non entra, riesce ad arrivare perlomeno in anticamera dove viene affisso l'elenco dei parlamentari presenti: è su questo elenco che il nostro, servendo la Nazione, scrive il proprio nome, ed è per questa fatica enorme, giornaliera, che incassa un profumato indennizzo. Passati quattro anni, o avvicinandosi sempre più lo scioglimento della Camera, detti signori vengono sollecitati da un impulso irrefrenabile: al pari della larva che è destinata a trasformarsi in farfalla, codesti vermi di parlamento abbandonano così il rifugio comune e volano fuori, dal popolo.
Ricominciano nuovamente a parlare agli elettori narrando loro come siano ostinati gli altri, e di come essi abbiano invece duramente lavorato; succede invece che il popolo, questa massa d'ingrati, anziché applausi lanci sul loro viso insulti e urla piene di odio. In genere se l'ingratitudine popolare tocca livelli molto alti, occorre rimediare con l'unico toccasana possibile: migliorare ancora i programmi. Perciò la commissione si rinnova e risorge, dando di nuovo vita all'eterno inganno. Conoscendo bene la testarda idiozia dell'umanità intera non dobbiamo poi stupirci dei risultati. E' così che il gregge del proletariato e della borghesia rientra nella stalla, tenuto per mano dal nuovo, invitante programma e dalla stanga, pronto a rieleggere coloro che lo hanno ingannato.
Con questo, l'uomo delegato dal popolo a rappresentarlo si ritrasforma nelle vesti del verme di parlamento, e riprende nuovamente a nutrirsi con le fronde dell'albero statale, per iniziare nuovamente il ciclo quattro anni dopo, mutarsi cioè di nuovo in farfalla.
Non esiste, credo, niente di più pietoso, che l'osservazione di questo fenomeno, dover cioè assistere, impotenti, all'eterno rinnovarsi di questo imbroglio.
[sembra postato ieri su uno dei tanti blog di indignados e rivoluzionari da tastiera...ma chi l'ha scritto? vietato fare copiaincolla e cercare su gogol :)]
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sabato 12 gennaio 2013
√ #olivati a #ultimaparola: #tremonti superstar, #imu e #immobiliare di stato
giulio tremonti guest star a "l'ultima parola", il talk show politico condotto da gianluigi paragone su rai2, nella puntata di venerdì 11 gennaio. si parte nell'anteprima web (condotta da giulia cazzaniga) con una mia domanda sull'imu, che dà modo al prof. giulio di lanciarsi in una crociata contro la tassa come l'ha voluta il governo monti (da min. 17:00)
***
più tardi, in puntata, faccio a tremonti una domanda sulle dismissioni del patrimonio immobliare pubblico (finora un flop). siamo proprio in campagna elettorale, e il prof. dà la colpa alle invendibili scuole e caserme, dimenticando il fallimento delle sue cartolarizzazioni (SCIP1 e SCIP2)degli immobili degli enti pubblici (per lo più appartamenti): 10.500 alloggi invenduti da INPS e 12.000 da INPDAP (che nel triennio 2009-11 ne ha dismesi solo 1.200): la mia domanda al min. 01:17:40
tornato a casa, giro un videino di risposta e approfondimento sul tormentone-imu. e alla prossima puntata :)
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mercoledì 2 gennaio 2013
√ #elezioni, la guerra dei mondi: #monti vs #grillo
√ prosegue la #monti novela: ora si candida a #premier
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√ della integrazione degli #zingari
Faida tra rom, terrore in autostrada
Inseguimento e auto speronate, ambulanza presa d'assalto con mazze e spranghe, agenti aggrediti
All'inizio la «fuga» di una giovane, con figlia, dal compagno violento. Le famiglie si sono scatenate
Un incredibile inseguimento fra famiglie rom rivali ha seminato il panico in A4 la mattina ...
Katiuscia ManentiUna lite tra conviventi il 31 dicembre si è trasformata in una faida familiare tra due gruppi di rom, che si sono inseguiti e speronati in autostrada arrivando a minacciare i soccorritori del 118 con una pistola.
La fuga dal compagno
Tutto è cominciato a Carobbio degli Angeli, quando verso le 8,30 una ragazza rom di 21 anni che abita in paese è entrata nella pasticceria «In Croissanteria» sulla provinciale: «Aveva una neonata in braccio e ci ha chiesto di chiamare i carabinieri perché il compagno la picchiava e non voleva più tornare a casa – racconta la titolare –. Abbiamo chiamato il 112 e i militari l'hanno portata in caserma».
La ragazza ha pregato i carabinieri di Grumello di accompagnarla al casello dell'autostrada, dove l'aspettavano i genitori e il fratello, che vivono a Gattinara (Vercelli) per trasferirla da alcuni parenti a Biella. Mentre i carabinieri erano in viaggio con la ragazza e la bimba di 3 mesi e mezzo, i parenti del compagno sono partiti all'inseguimento, pronti a riportarla a casa.
Speronamento in autostrada
Al casello di Grumello la ventunenne con la bimba è salita sulla Golf nera su cui c'erano il padre cinquantenne, la madre di 52 anni e il fratello di 20. I cinque sono partiti in direzione di Milano, ma i parenti del compagno li hanno raggiunti, su due auto, una Golf bianca e una Ford C-Max, all'altezza di Agrate. Compiendo manovre che solo per miracolo non hanno portato a una strage, il conducente della Golf bianca, su cui viaggiavano anche due donne, ha speronato l'auto dei fuggitivi, innescando diversi tamponamenti e facendo finire un'auto fuori strada.
Erano le 9,44 e subito sono stati allertati i soccorsi. La prima ad arrivare è stata un'ambulanza di Busnago Soccorso, che ne ha chiamata una seconda e infine altre due da Brugherio e Gorgorzola oltre all'automedica di Monza. La situazione però è subito degenerata dal punto di vista della sicurezza. Tutti i rom, infatti, sono scesi dalle auto e hanno cominciato a litigare furiosamente, aggredendo anche i poliziotti e soprattutto i soccorritori del 118, presi a calci, pugni e spintoni.
Inseguita l'ambulanza
Nel giro di pochi minuti sono arrivati almeno una trentina di rom, di entrambe le famiglie, paralizzando di fatto l'autostrada. Due ambulanze sono riuscite a portare alcuni feriti all'ospedale di Vimercate: si tratta di un uomo di 33 anni e una donna di 25, coinvolti nel maxi tamponamento, le cui condizioni non sono gravi.
Sono intervenute cinque pattuglie della polizia stradale e una dei carabinieri di Monza per cercare di contenere la situazione. Nel frattempo la bimba di 3 mesi e mezzo è stata caricata su un'ambulanza e poi, di nascosto, tutta la famiglia (la mamma con i genitori e il fratello, rimasti illesi) è stata portata su una pattuglia della polstrada alla caserma di Seriate.
I rom inseguitori erano convinti che madre e bimba fossero sull'ambulanza di Busnago Soccorso: su due auto, la Golf bianca e la Ford C-Max, hanno cercato in ogni modo di bloccarla. Ne è nato un rocambolesco inseguimento: l'ambulanza è uscita ad Agrate ed è stata speronata più volte, fino a quando si è fermata. All'interno c'erano l'autista, l'infermiere e due soccorritori. Hanno cercato di scendere per far vedere che l'ambulanza era vuota, ma sono stati subito assaliti: i rom sono scesi dalle auto con mazze e spranghe, uno era armato di pistola. Hanno cominciato a colpire i cristalli laterali, mandandone due in frantumi, poi hanno preso a mazzate una fiancata e il parabrezza. Mentre l'intermiere chiamava il 112, l'autista disperato ha fatto retromarcia ed è riuscito a ripartire, sempre inseguito dai rom. All'altezza di Pessano con Bornago si è ritrovato in una strada che terminava in un campo, per la disperazione ha accelerato ed è riuscito a fare un salto e attraversare un fosso, arrivando dall'altra parte della strada: le auto dei rom fortunatamente sono rimaste incastrate. L'ambulanza è così riuscita ad arrivare alla caserma dei carabinieri di Vimercate, dove hanno sporto denuncia.
Per i quattro membri dell'equipaggio di Busnago Soccorso sono stati momenti di vero terrore. L'autista e l'infermiere, milanesi di 27 e 30 anni, hanno riportato 5 giorni di prognosi ma lo choc li accompagnerà per molto più tempo.
Denuncia per tentato omicidio
Mentre i carabinieri di Vimercate raccoglievano la denuncia del personale del 118, quelli della stradale di Seriate prendevano a verbale la famiglia rom. Il conducente della Golf bianca che li ha speronati, G. O. di 53 anni di Carobbio, padre del compagno della ventunenne, è stato denunciato per tentato omicidio. Ora la polizia è sulle tracce degli altri rom che hanno assalito l'ambulanza: essendo tutti imparentati, non sarà difficile risalire ai loro nomi. La ragazza che fuggiva dal compagno, insieme ai familiari e alla neonata, è stata affidata ai parenti di Biella.
*****************
«Il nostro equipaggio sotto choc
Episodio di una gravità inaudita»
«Una situazione drammatica, scene da Far West e un'aggressione che i nostri operatori faranno fatica a dimenticare».
È sotto choc anche Simone Della Torre, direttore di Busnago Soccorso, anche se lui, lunedì mattina, non era sull'ambulanza assalita dai rom. Ma i suoi colleghi gli hanno raccontato tutto, minuto per minuto. «L'autista diventerà padre tra dieci giorni e ha passato dei momenti terribili: a livello fisico gli hanno dato 5 giorni di prognosi, ma a livello psicologico sarà molto più difficile recuperare». Della Torre ripercorre la mattinata di paura sull'A4, da quando, alle 9,44, è arrivata la richiesta di soccorso: «Siamo arrivati come prima ambulanza su una chiamata per emergenza multipla, con auto fuori strada e diversi mezzi coinvolti. Arrivati sul posto, vista la situazione, abbiamo chiesto una seconda ambulanza dalla nostra sede. Mentre stabilizzavamo le condizioni dei feriti sono arrivati altri due equipaggi e l'automedica. C'era già una pattuglia della polstrada e gli animi erano molto surriscaldati. Alcuni rom non hanno avuto alcuna remora nell'aggredire gli agenti, rompendo gli occhiali a un poliziotto, ma se la sono presa molto di più con noi: uno dei nostri infermieri è stato colpito con pugni e schiaffi alla testa, al viso e alla schiena. Sono stati i nostri soccorritori ad andare ad aiutarlo. La situazione, però, era davvero pericolosa: quando la polizia ha portato via la bambina e i suoi familiari abbiamo chiesto di essere scortati alla nostra sede, ma non è stato possibile. Così, mentre altre ambulanze portavano in ospedale i feriti, la nostra è uscita ad Agrate diretta a Busnago». Sull'ambulanza c'erano l'autista, l'infermiere (quello già aggredito in autostrada) e due soccorritori. «Non appena sono usciti – racconta Della Torre – due auto di rom li hanno speronati, poi sono scesi armati di spranghe, mazze e uno aveva addirittura una pistola. I quattro uomini dell'equipaggio erano chiusi nell'abitacolo, terrorizzati. I rom erano convinti che trasportassero la bambina, ma non era così. Hanno preso a mazzate due cristalli, poi si sono accaniti su una fiancata: a quel punto l'autista è riuscito a inserire la retromarcia ed è fuggito. I rom sono saliti sulle auto e hanno ripreso l'inseguimento, facendo manovre pericolose e contromano. A Pessano con Bornago sono arrivati in una strada chiusa, confinante con un campo e un fosso: l'autista, per la disperazione, lo ha saltato. È riuscito ad arrivare dalla parte opposta mentre le due auto dei rom si sono incastrate. L'infermiere era al telefono con i carabinieri di Vimercate che li hanno aspettati in caserma con il cancello aperto».
Nella sede dell'associazione sono arrivati tanti messaggi di solidarietà: «Ciò che è successo è davvero grave – aggiunge Della Torre – anche se non vogliamo che si scateni una caccia alle streghe. La nostra associazione ha sempre sostenuto l'integrazione dei rom, ma l'aggressione di lunedì ha colpito tutti e toccato profondamente gli animi».K. Man.
È sotto choc anche Simone Della Torre, direttore di Busnago Soccorso, anche se lui, lunedì mattina, non era sull'ambulanza assalita dai rom. Ma i suoi colleghi gli hanno raccontato tutto, minuto per minuto. «L'autista diventerà padre tra dieci giorni e ha passato dei momenti terribili: a livello fisico gli hanno dato 5 giorni di prognosi, ma a livello psicologico sarà molto più difficile recuperare». Della Torre ripercorre la mattinata di paura sull'A4, da quando, alle 9,44, è arrivata la richiesta di soccorso: «Siamo arrivati come prima ambulanza su una chiamata per emergenza multipla, con auto fuori strada e diversi mezzi coinvolti. Arrivati sul posto, vista la situazione, abbiamo chiesto una seconda ambulanza dalla nostra sede. Mentre stabilizzavamo le condizioni dei feriti sono arrivati altri due equipaggi e l'automedica. C'era già una pattuglia della polstrada e gli animi erano molto surriscaldati. Alcuni rom non hanno avuto alcuna remora nell'aggredire gli agenti, rompendo gli occhiali a un poliziotto, ma se la sono presa molto di più con noi: uno dei nostri infermieri è stato colpito con pugni e schiaffi alla testa, al viso e alla schiena. Sono stati i nostri soccorritori ad andare ad aiutarlo. La situazione, però, era davvero pericolosa: quando la polizia ha portato via la bambina e i suoi familiari abbiamo chiesto di essere scortati alla nostra sede, ma non è stato possibile. Così, mentre altre ambulanze portavano in ospedale i feriti, la nostra è uscita ad Agrate diretta a Busnago». Sull'ambulanza c'erano l'autista, l'infermiere (quello già aggredito in autostrada) e due soccorritori. «Non appena sono usciti – racconta Della Torre – due auto di rom li hanno speronati, poi sono scesi armati di spranghe, mazze e uno aveva addirittura una pistola. I quattro uomini dell'equipaggio erano chiusi nell'abitacolo, terrorizzati. I rom erano convinti che trasportassero la bambina, ma non era così. Hanno preso a mazzate due cristalli, poi si sono accaniti su una fiancata: a quel punto l'autista è riuscito a inserire la retromarcia ed è fuggito. I rom sono saliti sulle auto e hanno ripreso l'inseguimento, facendo manovre pericolose e contromano. A Pessano con Bornago sono arrivati in una strada chiusa, confinante con un campo e un fosso: l'autista, per la disperazione, lo ha saltato. È riuscito ad arrivare dalla parte opposta mentre le due auto dei rom si sono incastrate. L'infermiere era al telefono con i carabinieri di Vimercate che li hanno aspettati in caserma con il cancello aperto».
Nella sede dell'associazione sono arrivati tanti messaggi di solidarietà: «Ciò che è successo è davvero grave – aggiunge Della Torre – anche se non vogliamo che si scateni una caccia alle streghe. La nostra associazione ha sempre sostenuto l'integrazione dei rom, ma l'aggressione di lunedì ha colpito tutti e toccato profondamente gli animi».K. Man.
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